Piccoli consigli per trasformare ogni problema in un sorriso ;-)... Il modo piu' semplice per migliorare la tua autostima!

20 aprile, 2007

L’uomo è ciò in cui crede!

Pablo Casals, uno dei maggiori musicisti del XX secolo, è protagonista di una storia di fede e di rinnovamento da cui tutti abbiamo da imparare. Il grande violoncellista arrivato alle soglie del suo novantunesimo compleanno non era affatto ben messo: era fragile, soffriva di artrite e l’enfisema gli rendeva il respiro faticoso. Arrivava allo sgabello del suo pianoforte con grandi difficoltà ma appena iniziava a suonare si trasformava ed entrava in uno stato produttivo, ottenendo risultati che sarebbero stati possibili solo per un sano, forte e agile pianista.
Quando siamo profondamente convinti che qualcosa sia vero, è come se impartissimo al nostro cervello un ordine circa il modo con cui rappresentare quel che accade; Casals credeva nella musica e nell’arte, ed era questo che aveva conferito bellezza, ordine e nobiltà alla sua esistenza, e ancora poteva compiere per lui quotidiani miracoli.
Chi dispone della guida di forte credenze avrà il potere di intraprendere azioni e di creare il mondo in cui desidera vivere, sarà aiutato a scoprire ciò che vuole avendo l’energia per ottenerlo!

06 marzo, 2007

L’arte del massaggio: per il benessere fisico e mentale

In un’ epoca dominata dallo stress, in cui ognuno vive freneticamente ogni istante della giornata, ritagliandosi a fatica gli spazi di tranquillità da dedicare alle relazioni personali, ci vorrebbe qualcosa per affrontare la vita con una maggiore dose di serenità e relax, interiore oltre che fisico.
Sapevate che il massaggio avere effetti che vanno ben oltre quelli fisici? Esso, infatti, è in grado di favorire anche un equilibrio psichico, migliorando il rapporto con se stessi e con gli altri.
Recenti ricerche dell’Università di Miami hanno dimostrato che i massaggi superano il semplice benessere muscolare e agiscono sulla pressione cardiaca, sullo stress, sull’umore, che spesso esercitano una grande influenza sulle relazioni interpersonali.
Il massaggio, infatti, produce nel nostro organismo più serotonina (un calmante naturale), ossitocina (ormone dello stress) e dopamina (che da il buonumore). Inoltre, esso scioglie le tensioni muscolari, stimola il riequilibrio energetico e genera una profonda distensione mentale, oltre che fisica: tutti elementi che ci consentono la riconciliazione con se stessi e con il mondo esterno.
Dite la verità, vi è venuta voglia di farvi fare subito un bel massaggio?! :-)

26 febbraio, 2007

Fino a che punto siamo influenzati dalle nostre convinzioni?!

Le nostre convinzioni rappresentano "gli occhi con cui osserviamo il mondo", in base alle nostre esperienze, al nostro carattere, alla "mappa" con cui interpretiamo la realtà.
E' inevitabile che le convinzioni influenzino i nostri comportamenti: alcune influenzano solo pochi aspetti delle nostre vite, mentre altre sono più "invasive". Per esempio, una convinzione specifica come "Gianni è disonesto" influenzerebbe le proprie interazioni con Gianni, ma se credessimo che "la gente è disonesta" si verificherebbero delle ramificazioni ben oltre un singolo rapporto e finiremmo per diffidare da tutti limitando le nostre possibilità di conoscere persone che hanno i nostri stessi valori!
In quest'ultimo caso, si parla di convinzioni globali, che spesso trovano le radici in generalizzazioni fatte in passato in circostanze estreme (es. continui raggiri da parte di chi avevamo accanto in un determinato momento della nostra vita ci hanno condizionato al punto che abbiamo esteso a "tutto il resto del mondo" l'etichetta di "disonesto"). E' possibile che tali esperienze passate vengano rimosse completamente, ma inconsciamente permettiamo loro di influenzare le nostre decisioni e atteggiamenti.
L'effetto che queste convinzioni possono avere sulle nostre vite è senza limite, ma ciò non è necessariamente negativo: basta cambiare in positivo le proprie convinzioni globali e ... diverremo più pronti ad accogliere le occasioni che la vita ci offre ogni giorno! :)))

30 gennaio, 2007

Giudizi affrettati? No grazie!

A volte la gente mi dice: "Ehi, Tony, una volta ho creduto in qualcosa, ma non ha funzionato." Come sanno con certezza che non ha funzionato? Forse avrebbero dovuto concedersi più tempo.
Forse potrebbero imparare da questa storia dell'India di mille anni fa. Racconta di un contadino che ha un solo cavallo per tirare il suo aratro, e il cavallo scappa via. Il suo vicino gli dice: "E' terribile!" E il contadino risponde: "Forse".
L'indomani, infatti, il contadino ritorna con due cavalli.
Un altro giorno, suo figlio cerca di abbattere i cavalli e finisce col rompersi una gamba.
"Oh, è orribile!" dice il vicino. "Forse" - replica come prima il contadino.
Il giorno dopo, l'esercito comunica di voler richiamare tutti gli uomini in guerra, ma non possono prendere il figlio ferito.
Se credete in qualcosa che ancora non ha funzionato, forse state dando un giudizio affrettato. Quando pensate di essere nei guai, forse non è davvero così, forse vi state focalizzando sul lato negativo della situazione, o forse si tratta solo di una cosa passeggera.
Ricordate: la vostra abilità di giudicare saggiamente dipende molto dalle possibilità che intravedete per il futuro.
Quello che vedete è quello che otterrete :)

15 gennaio, 2007

Buoni propositi o decisioni per il nuovo anno?

Sono anni che dite a vostro marito: “Mi piacerebbe cambiare la disposizione dei mobili e ritinteggiare le pareti ”. Eppure, la vostra casa è sempre uguale…
Desiderate andare in Grecia, ma la paura dell’aereo vi blocca….
Vorreste alzarvi presto al mattino e fare un po’ di sano movimento, solo che la vostra sveglia non suona mai prima delle 8.30…
E ancora: vi ostinate ad infilarvi quel vestitino che vi piace tanto, ma sembrate una Matrioska! Eppure, alla sera, vi preparate certe cenette coi fiocchi…

Questi sono solo buoni propositi! Una vera decisione la si misura in base al fatto che siete entrati in azione, e non in base a semplici propositi.
Se vi dite che: in fondo non siete poi così grassi, è sufficiente il breve tragitto che fate dall’ufficio alla macchina (sempre di sano movimento si tratta!), e che non avete bisogno di prendere l’aereo per andare in vacanza, difficilmente vi spingerete all’azione.

Il problema è che molti ritengono più doloroso compiere determinate azioni, piuttosto che non compierle. Per questo continuano a mangiare pacchi di biscotti al cioccolato pur pesando 120 Kg!
Se invece provassimo ad associare dolore all’idea di mangiare cibi che ci fanno male e piacere per i cibi che invece fanno bene al nostro organismo…non ci comporteremmo in modo diverso???? Questo è il trucco. E il bello è che possiamo associare piacere a qualsiasi cosa scegliamo. Basta volerlo!

15 dicembre, 2006

‘Se fa così, allora lo faccio anch’io!’ Il principio della riprova sociale

Chi di noi non ha mai pensato che si mangia bene in un ristorante in cui c’è tanta gente e male in uno che ha i tavoli vuoti?
Il meccanismo che si innesca nella nostra mente è il seguente: ‘devono cucinare bene qui se tanti hanno scelto questo ristorante! Lo scelgo anch’io, vah!’.
Ti sembra che stia semplificando la realtà? Ti dimostro scientificamente questo fenomeno!
Anni fa, un gruppo di psicologi della Columbia University fa un esperimento: per le strade di Manhattan distribuisce alcune buste contenenti un portafoglio, smarrito da quello che chiameremo “il sig. Sbadato”, e un biglietto, in cui “il sig. Etico” - che lo aveva ritrovato - esprimeva il desiderio di restituirlo. Obiettivo dell’esperimento: rilevare quanti avrebbero seguito l’esempio del sig. Etico. Risultato: il 70% ha restituito il portafoglio.
Tale comportamento è spiegato dal principio della riprova sociale, secondo cui ci sentiamo legittimati a compiere una certa scelta (restituire il portafoglio) quando essa è stata già manifestata da altri (leggere nel biglietto l’intento di restituirlo).
Ma cosa sarebbe successo se il biglietto avesse contenuto la scritta: “Figurati se te lo restituisco!PRRRRRR :)” ?! Probabilmente quello stesso 70% avrebbe tenuto il portafoglio con sé!
Morale della favola: se sei davanti ad un bivio e devi fare una scelta, cerca un indizio intorno a te ma scegli un buon esempio!! Quindi, se ti trovi alla posta e c’è tanta fila, imita chi con pazienza la rispetta e non chi va direttamente allo sportello, inventandosi una gamba rotta per passare avanti:)

01 dicembre, 2006

Il principio di scarsità

Siete appena entrati in un negozio di abbigliamento, dopo esservi guardati intorno l’occhio vi cade su una giacca. Vi sembra davvero rifinita ed elegante, la provate e vi sta a pennello.
La comprereste subito, se non fosse per il prezzo decisamente troppo elevato. Dite allora al commesso che è davvero una bella giacca, ma costosa, quindi, ci pensate un po’ su.
Il commesso vi risponde: “Certo, ci pensi ma non troppo. E’ l’ultima taglia 48 rimasta…”.
Che sia vero oppure no, dopo neanche cinque minuti, siete di nuovo nel negozio: vi dite che in fondo avete proprio bisogno di una giacca nuova, e questa è così particolare…ma soprattutto proprio non sopportate l’idea che qualcuno la compri al posto vostro. Non importa se nei dintorni ci siano altri mille negozi e migliaia di giacche, voi desiderate quella.

Cosa vi ha spinto a cambiare idea così all’improvviso?
Il principio di scarsità: le opportunità ci sembrano più desiderabili quando la loro disponibilità è limitata.
Se una cosa è rara, o sta per diventarlo, vale di più.
Questo ci fa riflettere su molti nostri comportamenti…e, diciamoci la verità, anche su molti comportamenti dei commessi…
Eccovi spiegato come mai, nei negozi le cose stanno sempre per finire!!!